Probabilmente avrebbe vinto il premio per la prima bufala del 2018, se ce ne fosse stato uno. Stiamo parlando della nuova catena che sta girando su Whatsapp e che ci avvisa che, dal 13 Gennaio, il servizio diventerà a pagamento.
Per fortuna, però, il CEO dell’app è talmente clemente che, se siete degli assidui utilizzatori, ve lo farà mantenere gratuito.
La bufala (già vista) di Whatsapp a pagamento
No, non state assistendo ad un déja-vu, ma è semplicemente che questo testo è già stato proposto centinaia di volte (e il carattere distintivo è il pallino che dovrebbe cambiare colore).
Ovviamente il messaggio parla da solo, e si capisce chiaramente che è una bufala. Ma oggi facciamo un giochino insieme: smontiamo questa catena punto per punto (così potete far sapere ai vostri amici tutti i punti in cui fa acqua questo messaggio):
- Il pallino: Nel testo del messaggio viene scritto chiaramente che il pallino diventerebbe blu. Mi sembra inutile dire che quello è un carattere come tutti gli altri e, se è stato inserito di colore rosso, rimarrà così anche se mandaste il messaggio a tutta la rubrica;
- Il CEO: viene scritto (con una forma sintattica un po’ discutibile) che Whatsapp sia stata comprata da un certo Sig. Yong Lin. Beh, bastano 20 secondi per scoprire che la persona esiste, ma non ha niente a che fare con Whatsapp che è e rimane a far parte del gruppo Facebook (Wikipedia);
- Il TG: Eccola, finalmente la frase tipica di questi messaggi, quella che magicamente fa acquisire importanza a tutto quello scritto precedentemente. E’ chiaro, e anche qui vi basta una ricerca sui siti dei telegiornali, per scoprire che nessuna testata giornalistica ha parlato di questa fantomatica vendita;
- L’addebito dei soldi: Viene scritto che ogni messaggio costerà 0,01 centesimi che, considerando quanti ne mandiamo, diventerebbe una cifra enorme. Ma come ci addebiterebbero i soldi? Ricordiamo che Whatsapp non è un operatore telefonico e quindi non può togliere i soldi dal nostro credito senza che noi autorizziamo la transazione.
Come “difendersi”
Abbiamo chiarito, anche per chi avesse dubbi, che questo messaggio fa parte della categoria “ignoriamoli che tanto sono inutili”. Il nostro intento, ovviamente, non era quello di dare risalto alla notizia, ma quello di informarvi della falsità della cosa per evitarvi di diffondere queste news e di fare figuracce con gli amici.
Se, comunque, doveste ricevere dei messaggi “dubbi” vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento su come riconoscere una bufala e, nel caso, contattarci sulla nostra pagina facebook.