Come funziona Signal (e differenze con WhatsApp)

Come funziona Signal (e differenze con WhatsApp)

Dopo il caos creatosi con la questione dei nuovi accordi sulla Privacy di WhatsApp, milioni di utenti hanno lasciato la famosa piattaforma della messaggistica istantanea per altre applicazioni più sicure.


Fra le varie app che hanno riscontrato un aumento della propria utenza vi è anche Signal. Tale piattaforma, sponsorizzata a gran voce da Elon Mask, in poco più di 4 giorni è stata installata circa 7.5 milioni di volte. Se siete curiosi di sapere come funziona Signal e le differenze con WhatsApp, in questo articolo troverete ciò che vi interessa.


Come funziona Signal

Nata nel 2013 per integrarsi con WhatsApp, Signal è un’applicazione open source completamente gratuita, disponibile sia su Android che su iOS, che consente di chattare con i propri amici o parenti. Tale piattaforma sfrutta la crittografia end-to-end, che consente di proteggere messaggi di testo, immagini, audio e chiamate tra gli utenti.

WhatsApp e Signal a confronto

Sebbene possa sembrare quasi identica a WhatsApp, Signal ha diverse peculiarità che la rendono differente rispetto al competitor. Fra le principali differenze troviamo:

  • possibilità di poter creare chat di gruppo fino 1000 utenti, contro i 256 di WhatsApp;
  • all’interno delle chat di gruppo non è possibile vedere se un contatto ha visualizzato un messaggio oppure se quest’ultimo sia in linea o meno, mentre su WhatsApp tutto ciò è possibile;
  • Signal consente di poter utilizzare tantissimi sticker animati, che invece sull’app della cornetta verde sono da poco stati introdotti e mostrano ancora molte limitazioni;
  • Signal dispone di un’apposita app per iPad e tablet, mentre WhatsApp no;
  • Signal consente di inviare messaggi a tempo che si autodistruggono secondo un limite temporale indicato, invece tale funzione su WhatsApp è da poco stata introdotta e consente l’eliminazione automatica dopo 7 giorni.

Sicurezza e privacy

Nonostante sfruttino la medesima crittografia, Signal è l’unico sistema di messaggistica a combinare il protocollo Extended Triple Diffie-Hellman (X3DH) e l’algoritmo Double Ratchet. L’X3DH è un protocollo crittografico che consente la comunicazione sicura e privata tra due utenti. A contribuire alla privacy delle conversazioni c’è anche l’algoritmo Double Ratchet, che è utilizzato come parte di un protocollo crittografico per fornire crittografia end-to-end.



Oltre a ciò, Signal immagazzina una mole di metadati davvero ridotta rispetto ai competitor e non utilizza il Cloud per il backup. Difatti la cronologia dei messaggi è salvata solamente sui dispositivi e non sui server del servizio di messaggistica. Infine la grande differenza che ha spinto gli utenti a migrare da WhatsApp a Signal sta nel trattamento dei dati. Infatti, differentemente da WhatsApp, che nell’ultimo aggiornamento obbliga gli utenti ad accettare la condivisione delle informazioni del proprio account Facebook (così da ottenere una monetizzazione dalla presenza degli utenti), Signal è gestita da una fondazione senza scopi di lucro, la Signal Technology Foundation.


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