Avete presente la battaglia legale tra Apple e il Governo statunitense? Bene, si è trattato di un tipico esempio sicurezza contro privacy, una scelta per la quale ancora oggi non esiste un valido compromesso.
Già da tempo era noto che WhatsApp avesse intenzione di schierarsi in favore della prima e durante il tardo pomeriggio di ieri è arrivata la conferma: tutti gli utenti del servizio di messaggistica e chiamate, su tutte le piattaforme per cui WhatsApp è presente (Android, iOS, Windows Phone, Nokia, BlackBerry e il Web) ora godono della cifratura end-to-end per messaggi testuali, foto, video, documenti, note vocali, chiamate e quant’altro.
Una mossa che ha coinvolto oltre 1 miliardo di utenti in tutto il mondo ed alla quale WhatsApp si stava preparando da un anno, in stretta collaborazione con Open Whisper Systems.
All’atto pratico ciò significa che soltanto il mittente ed il destinatario dei messaggi saranno in grado di leggerli, per cui WhatsApp non sarà in grado materialmente di accordare eventuali richieste di intercettazione neanche sotto ordine governativo – poiché, proprio per la struttura di questo tipo di cifratura, non gli è più materialmente possibile. Neanche lo staff tecnico di WhatsApp potrà accedere ai messaggi in transito.
I messaggi dovrebbero essere nelle vostre mani. Ecco perché WhatsApp non li memorizza sui server una volta che sono stati consegnati, e la cifratura end-to-end significa che WhatsApp e le terze parti non potranno più leggerli.
Una volta che un utente sarà passato alla cifratura completa, non gli sarà più possibile inviare messaggi WhatsApp in chiaro neanche passando ad una versione precedente dell’app. WhatsApp, dal canto suo, si augura che questo tipo di prassi diventi abitudine:
Anche se ora WhatsApp è tra le poche piattaforme di comunicazione che offre piena cifratura end-to-end attiva per impostazione predefinita su qualsiasi cosa facciate, ci aspettiamo che ciò rappresenti presto il futuro della comunicazione personale.
